FAQs e approfondimenti

CERTIFICATI BIANCHI O TEE (TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA)

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1 tep = 41,868 GJ

1 tep = 10.000.000 kcal

1 tep = 1.212 m3 di gas naturale

1 tep = 5.349 kWh elettrici risparmiati

 

5 anni per tutti i tipi di interventi

8 anni per gli interventi relativi all’involucro edilizio

 

I soggetti che dei partecipano al meccanismo TEE sono l’Aeeg, il GSE, l’RSE, l’Enea, il GME (gestori del meccanismo), i Distributori di energia elettrica e gas naturale con più di 50.000 utenti finali (soggetti obbligati), le ESCO, le Società con obbligo di nomina dell’Energy Manager, imprese ed enti pubblici con un sistema di gestione dell'energia in conformità alla certificazione ISO 50001 o che abbiano nominato volontariamente un Energy Manager (soggetti volontari).

 

La procedura si concretizza secondo le seguenti fasi:

1) Il progetto, da realizzare o in corso di realizzazione, viene inviato al GSE.

2) Il GSE si avvale dell’ENEA/RSE per la valutazione tecnica dei progetti a consuntivo, diversamente, per progetti con valutazione standardizzata e analitica, verifica la congruità delle schede standard con la normativa di riferimento.

3) I soggetti ammissibili a presentare il progetto sono le ESCO, le Società con obbligo di nomina dell’Energy Manager, imprese ed enti pubblici con un SGE (ISO 50001) o che abbiano nominato volontariamente un Energy Manager inscritte al registro del GSE.

4) L’ENEA/RSE fa l’istruttoria del progetto.

5) Il GSE emana la delibera di approvazione del progetto.

6) La prima RVC (Richiesta di verifica e di certificazione dei risparmi) può essere presentata solo al raggiungimento della dimensione minima dei risparmi.

7) La certificazione dei risparmi (ed emissione dei TEE) avviene solo a seguito della presentazione della prima richiesta di verifica e certificazione (RVC).

8) Il GSE invia lettera al GME per l’emissione dei titoli (previa iscrizione al registro titoli GME).

9) I titoli possono essere venduti in borsa o attraverso contratti bilaterali.

10) Le tempistiche di presentazione delle RVC (prima e seguenti) e del conseguente rilascio dei TEE son diversi per i progetti standardizzati, analitici e a consuntivo.

 

Per ottenere i certificati bianchi esistono tre modalità per la presentazione dei progetti:

a) Progetti con valutazione standardizzata.

b) Progetti con valutazione analitica.

c) Progetti con valutazione a consuntivo.

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PROGETTI A CONSUNTIVO

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Nei progetti standard i risparmi sono calcolati solo in base al numero di unità fisiche di riferimento (UFR) ovvero all’oggetto di intervento (in base alla scheda tecnica deliberata dall’AEEG).

Nei progetti analitici i risparmi sono calcolati in base ad un algoritmo e alla misura di pochi parametri di funzionamento del sistema considerato (in base alla scheda tecnica deliberata dall’AEEG).

Nei progetti a consuntivo i risparmi sono calcolati in base ad un completo piano di monitoraggio, che considera tutti i fattori esterni che possono influenzare il risparmio (i risparmi sono calcolati in base alla proposta di progetto e di programma di misura presentata dal titolare). Tra queste tre tipologie, i progetti a consuntivo sono quelli di maggiore interesse per il settore industriale.

 

1) Il GSE sviluppa proposte di nuove schede tecniche anche in collaborazione con istituti scientifici.

2) La proposta di nuova scheda tecnica viene sottoposta ad un’inchiesta Pubblica.

3) I soggetti terzi possono elaborare nuove schede tecniche e presentarle al GSE.

4) La scheda finale ed i relativi coefficienti risulta così “certificata” dalla comunità scientifica e dai vari stakeholders che abbiano fornito supporto, integrazioni e correzioni.

5) La presentazione deve essere effettuata entro 6 mesi.
Le tipologie di interventi previsti dalle schede standardizzate sono: motori ad alta efficienza, inverter, collettori solari, pompe elettriche, dispositivi di spegnimento in modalità stand-by, pubblica illuminazione a led, rifasamento dei motori elettrici (interventi di piccole potenze).

 

Innanzitutto viene quantificato il risparmio energetico in base ad un algoritmo specifico per ogni scheda pertinente (tra quelle deliberate dall’AEEG/GSE). A differenza del metodo standardizzato nel metodo analitico il proponente deve trasmettere i dati di progetto al GSE ogni anno (RVC).

Esempi di valutazione analitica sono l’applicazione nel settore civile di piccoli sistemi di cogenerazione, l’applicazione nel settore civile di sistemi di teleriscaldamento e l’installazione di sistemi centralizzati per la climatizzazione e per ACS (definizione) in edifici ad uso civile.

 

Questa tipologia di progetti è sicuramente la più interessante per il settore industriale perché può permettere l’ottenimento di un numero consistente di certificati bianchi. In questo caso i risparmi vengono calcolati in base ad un algoritmo formulato ad hoc dal proponente per l’intervento di energy saving.

I progetti a consuntivo si sviluppano secondo predefinite fasi relative alla descrizione del soggetto titolare del progetto e dell’impianto su cui si opererà, dell’intervento progettuale ipotizzato e giustificato attraverso un apposito algoritmo e nella trasmissione della relativa documentazione secondo le modalità prescritte dalla normativa vigente in materia. Il fulcro dei progetti a consuntivo ruota attorno alla fase progettuale dove gli ingegneri della Consul System, unitamente allo staff degli economisti, analizzano le fasi di produzione dell’azienda che voglia ottenere un risparmio energetico.

Dopo aver esaminato i punti di forza e di debolezza del processo, inizia l’elaborazione di una tesi di miglioramento di efficienza energetica con l’obiettivo di ottenere una riduzione energetica. Viene così ideato un algoritmo che dovrà essere rispondente a tutti i dati in entrata ed in uscita. Per capire la complessità dell’elaborazione dell’algoritmo e del raggiungimento di una formula valida ed approvata dalle autorità competenti, basti pensare che non è la tipologia di intervento di Energy saving che viene effettuato in azienda a garantire l’ottenimento dei certificati bianchi, ma è la dimostrazione che lo stesso rappresenta una BAT (Best Available Technique).

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PROTOCOLLO DI KYOTO

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Il protocollo di Kyoto prevede il ricorso a meccanismi di mercato, i cosiddetti Meccanismi Flessibili tra cui il principale e' il Meccanismo di Sviluppo Pulito (CDM).

L'obiettivo dei Meccanismi Flessibili e' di ridurre le emissioni al costo minimo possibile. In altre parole, a massimizzare le riduzioni ottenibili a parità di investimento. Il protocollo di Kyoto prevede inoltre, per i Paesi aderenti, la possibilità di servirsi di un sistema di meccanismi flessibili per l'acquisizione di crediti di emissioni.

Il Clean Development Mechanism (CDM) consente ai Paesi industrializzati e ad economia in transizione di realizzare progetti nei Paesi in via di sviluppo, che producano benefici ambientali in termini di riduzione delle emissioni di gas-serra e di sviluppo economico e sociale dei Paesi ospiti e nello stesso tempo generino crediti di emissione (CER) per i Paesi che promuovono gli interventi.

Il Joint Implementation (JI) consente ai Paesi industrializzati e ad economia in transizione di realizzare progetti per la riduzione delle emissioni di gas-serra in un altro paese dello stesso gruppo e di utilizzare i crediti derivanti, congiuntamente con il paese ospite.

L’Emissions Trading (ET), infine, consente lo scambio di crediti di emissione tra Paesi industrializzati e ad economia in transizione; un paese che abbia conseguito una diminuzione delle proprie emissioni di gas serra superiore al proprio obiettivo può così cedere (ricorrendo all'ET) tali "crediti" a un paese che, al contrario, non sia stato in grado di rispettare i propri impegni di riduzione delle emissioni di gas-serra.

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CERTIFICAZIONI

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La UNI CEI 11352 intende fornire gli elementi minimi per verificare la capacità delle ESCo (Energy Service Company) di offrire servizi di miglioramento dell’efficienza energetica, conformi alla norma europea UNI CEI EN 15900, e incrementare così la fiducia nell’utente finale.

Nello specifico, la norma regolamenta i servizi e definisce i criteri di certificazione relativamente alle capacità organizzative, diagnostiche, gestionali ed economico-finanziarie che una ESCo deve possedere per potersi correttamente qualificare come tale.

La legislazione più recente assegna alle ESCo certificate importanti vantaggi in caso di partecipazione alle gare d’appalto della Pubblica Amministrazione. Grazie al Decreto del Ministro dell’Ambiente del 7 marzo 2012, gli appalti pubblici per l’acquisto di determinati servizi (servizi per gli edifici, di illuminazione, forza motrice, riscaldamento e raffreddamento) devono contenere nel bando alcuni requisiti ambientali, che corrispondono ai principi fissati dalla norma 11352, prevedendo un percorso agevolato per le ESCo in possesso della certificazione.

Il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 28 dicembre 2012, che definisce i nuovi obiettivi nazionali di risparmio energetico, stabilisce che per accedere al meccanismo dei “Certificati Bianchi” - a decorrere dai due anni dall’emanazione del decreto - alle società terze operanti nel settore dei servizi energetici (ESCo) è richiesta la certificazione secondo la norma UNI CEI 11352.

La norma UNI CEI 11352:2010 richiede che la ESCo presidi l’intero processo indirizzato al perseguimento dell’efficienza energetica attraverso:

- diagnosi energetiche.

- verifica della rispondenza alla legislazione e alla normativa di riferimento, anche ai fini del rispetto dell’ambiente e della sicurezza.

- elaborazione di studi di fattibilità tecnico economica.

- progettazione degli interventi, con redazione delle specifiche tecniche.

- conduzione degli impianti.

- manutenzione ordinaria.

- monitoraggio del sistema di domanda e consumo di energia, verifiche, presentazione di rapporti.

- supporto tecnico per l’acquisizione di finanziamenti da parte del cliente.

- gestione di incentivi, bandi, finanziamenti pubblici.

- formazione e informazione dell’utente.

- certificazione energetica degli edifici.

 

La norma ISO 50001 "Sistemi di gestione per l’energia” rappresenta il complemento "energetico" di altri due prodotti normativi ormai affermati, la UNI EN ISO 9001 sui sistemi di gestione per la qualità e la UNI EN ISO 14001 sui sistemi di gestione ambientale.

La norma specifica i requisiti per creare, avviare, mantenere e migliorare un sistema di gestione dell'energia (SGE). L'obiettivo di tale sistema è di consentire che un'organizzazione persegua, con un approccio sistematico, il miglioramento continuo della propria prestazione energetica comprendendo in questa l'efficienza energetica nonché il consumo e l'uso dell'energia.

 

La norma ISO 14001 "Sistemi di gestione ambientale”, fornisce i requisiti per sviluppare un sistema di gestione ambientale che consenta a un'organizzazione di formulare una politica ambientale stabilendo obiettivi in accordo alla legislazione vigente e agli impatti ambientali delle sue attività.

 

La ISO 9001 si rivolge a qualsiasi tipologia di organizzazione pubblica o privata, di qualsiasi settore e dimensione.
E’ lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la gestione della Qualità di qualsiasi organizzazione che intenda rispondere all’esigenza dell’aumento dell’efficacia dei processi interni e alla crescente competitività nei mercati, attraverso il miglioramento della soddisfazione e della fidelizzazione dei clienti. Scopo primario dell'ISO 9001 è il miglioramento continuo delle prestazioni aziendali, permettendo all'azienda certificata di assicurare ai propri clienti il mantenimento e il miglioramento nel tempo della qualità dei propri beni e servizi.

 

L'EGE è definito, ai sensi della Direttiva europea 2006/32/CE, come: “soggetto che ha le conoscenze, l'esperienza e la capacità necessarie per gestire l'uso dell'energia in modo efficiente”, è dunque una figura professionale interdisciplinare chiamata ad agire nel contesto di un nuovo mercato europeo dell'energia. Alle competenze tecniche associa delle solide basi in materie ambientali, economico-finanziarie, di organizzazione e gestione aziendale e di comunicazione maturate attraverso un percorso formativo adeguato e, soprattutto, mediante l'esperienza sul campo.

Il primo sistema di certificazione dell'energy management che risponde alla norma tecnica UNI CEI 11339 è definito dal SECEM (www.secem.eu), accreditato a inizio 2012 da ACCREDIA quale organismo di certificazione per le figure professionali secondo la ISO 17024.

La UNI CEI 11339 definisce i requisiti generali e le procedure per la qualificazione e certificazione dell’Esperto in Gestione dell’Energia, delineandone i compiti (mansioni obbligatorie), le competenze (conoscenze necessarie) e le modalità di valutazione delle competenze (esperienza professionale e titoli).

Il conseguimento della certificazione di competenza per l’EGE e la relativa iscrizione al registro SECEM sono subordinati al superamento della fase preliminare di valutazione dei titoli e dell’esperienza lavorativa maturata, all’ammissione alla sessione di esame secondo tempi e modalità specificati e comunicati da SECEM, al superamento, con esito positivo e con votazione minima, degli esami scritti e orali concernenti la verifica delle competenze tecniche specifiche di cui si richiede l’iscrizione all’albo (civile-industriale) oltre che competenze economiche e in lingua straniera.

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